Allattare è un’esperienza unica per ogni mamma. Abbiamo chiesto a Erika ed Arianna, mamme del nostro team, di raccontare i loro percorsi: uno con l’allattamento tradizionale, l’altro con il tiralatte. Due storie diverse, ma unite dall’amore per i loro bimbi.
Cosa ti ha portata a scegliere questo tipo di allattamento?
Erika (allattamento tradizionale): «Ho scelto di allattare Tommaso al seno perché cercavo un’intimità che solo questo percorso mi ha saputo dare. Mi sentivo orgogliosa di poter contribuire al suo nutrimento e alla sua crescita grazie al mio latte e il contatto fisico e intimo ha creato un legame profondo e sentimentale.»
Arianna (allattamento con tiralatte): «Ho scelto di allattare sia Leonardo che Vittorio con il mio latte materno attraverso l’utilizzo del tiralatte per esigenze lavorative, ma il mio percorso si è mostrato accorto e ha favorito l’instaurare una routine flessibile sia per me che per i miei bimbi. La mia scelta ha permesso di rendere anche loro padre partecipe attivamente alla crescita e all’allattamento dei nostri figli – ed in altro modo non sarebbe potuto succedere. Questo ci ha legato molto emotivamente.»
Quali sono i vantaggi che hai riscontrato con la tua scelta?
Erika (allattamento tradizionale): «In un’ottica più generale, la consapevolezza che il mio latte fosse sempre alla giusta temperatura e con i giusti nutrienti mi rassicurava. Inoltre, non aver avuto nulla da dover sterilizzare e la comodità di averlo potuto sfamare senza orari stabiliti ha alleggerito il caos dei primi mesi insieme.»
Arianna (allattamento con tiralatte): «Avere la certezza del quantitativo di latte che i miei bimbi mangiavano e vederli sazi ha rafforzato la mia autostima e la mia serenità. Somministrare il mio latte con i biberon mi ha permesso di sapere sempre quanto mangiassero con esattezza. E poi, la flessibilità: in mia assenza i miei bimbi hanno potuto comunque alimentarsi.»
E le sfide? Hai incontrato difficoltà durante l’allattamento?
Erika (allattamento tradizionale): «L’incertezza di quanto realmente mangi. Molto spesso chiedeva di attaccarsi per avere una coccola, un contatto. Questo rendeva difficile interpretare i risvegli notturni. In parallelo, mio figlio rifiutava il ciuccio o i materiali in silicone e credo sia stato legato all’abitudine del contatto con la pelle del seno.»
Arianna (allattamento con tiralatte): «Una sfida è stata quella di andare sempre in giro munita di una borsa frigo per evitare che il latte che tiri, e devi tirarlo a orari prestabiliti, vada perso. Inoltre, dopo averlo tirato devo avere la possibilità di lavare le coppe del tiralatte in ogni situazione. Questo complica un po’ la faccenda…»
Hai dei consigli per le future mamme che vogliono scegliere il tuo stesso percorso?
Erika (allattamento tradizionale): «Scegliere l’allattamento tradizionale ti rende insostituibile per il tuo bimbo. Questo a volte può portare a sentirti sopraffatta dalle emozioni e dalle sensazioni negative, ma è okay: è un percorso complesso e sei in grado di farcela. Personalmente lo rifarei altre mille volte. Il legame che si crea ripaga.»
Arianna (allattamento con tiralatte): «Consiglio a tutte le mamme che scelgono questo percorso di avere costanza: mantenere gli orari stabiliti per tirare il latte è importante per evitare di non averne a sufficienza o di perdere il giro. Consiglio anche di trovare la giusta postazione e di scegliere il giusto tiralatte: richiede tempo al pari dell’allattamento al seno. Per il latte in eccesso, se ne hai tanto puoi congelarlo o donarlo.»
Allattare non è solo nutrire: è un viaggio fatto di emozioni, sfide e scelte personali. Ogni mamma trova il suo modo, che sia al seno o con il tiralatte, e va bene così. Non esiste un percorso perfetto, ma quello che fa stare bene mamma e bambino insieme. Le esperienze di Erika ed Arianna ci ricordano che ogni storia di allattamento è unica e preziosa.











